La storia dei difficili rapporti tra l’Unione Europea e la Microsoft è di vecchissima data. L’antitrust della “vecchia europa” prendeva di mira i sistemi operativi Windows già nel 2000. I motivi del contendere erano Windows Media Player, scarsa trasparenza e Internet Explorer che veniva definito lesivo nei confronti della concorrenza. Microsoft ha speso quasi un decennio sotto esame dell’Unione europea per pratiche anticoncorrenziali e si è sentito legittimato, dall’alto della propria esperienza, a presentare una denuncia formale presso la Commissione Europea contro Google. Brad Smith , Vice Presidente Senior di Microsoft, elogia i tentativi di Google di “organizzare il mondo dell’informazione ” ma è preoccupato per un modello che ferma chiunque voglia creare un’alternativa reale.
Denuncia le varie difese di Google (Google si è difeso dicendo che l’utente può scegliere il motore di ricerca preferito) sottolineando che utilizzano altri sistemi, oltre alla ricerche online, per bloccare i servizi dei concorrenti come Bing o Windows Phone 7. L’accusa è arricchita da una marea di esempi che dovrebbero dimostrare le pratiche anti concorrenziali e l’abuso di posizione dominante di Google.
YouTube
Smith sostiene che i servizi concorrenti, come Bing, sono incapaci di indicizzare i risultati di YouTube nello stesso modo di Google, perché Google ha “messo in atto un numero crescente di misure tecniche per limitare l’accesso dei motori di ricerca concorrenti. ”
YouTube e Windows Phone 7
Punta il dito contro Google dicendo che hanno creato il sistema operativo Android per accedere ai contenuti di YouTube facilmente. Dice che gli utenti Android possono cercare le categorie dei video, trovare i preferiti, vedere le valutazioni e così via. E’ arrabbiato contro Google poichè non hanno fornito lo stesso livello di accesso ad Apple per i dispositivi che utilizzano IOS.
Monopolio dei libri
Cita i risultati USA che hanno dato ragione a chi dimostrava perplessità su Google Libri. Smith dice che la capacità di impedire ai concorrenti la possibilità di ricercare, con successo, all’interno di Google Libri, contribuisce a rafforzare la posizione di Google nel mercato della ricerca online.
Limitano l’accesso ai dati dei clienti
“Google vieta contrattualmente agli inserzionisti che utilizzano i suoi servizi di utilizzare i dati degli ad server per gestire campagne in modo interoperabile con le altre piattaforme di pubblicità online”. Smith sostiene che la scelta di Google rende più costoso per gli inserzionisti eseguire porzioni delle loro campagne con circuiti alternativi.
Box di ricerca
Smith dice che Google blocca, contrattualmente, i tentativi dei portali online di inserire box di ricerca concorrenti. “Vietano oltretutto l’utilizzo dei servizi Windows Live come le email e/o archiviazione online all’interno delle compagnie di telecomunicazione poichè questi servizi vengono monetizzati dalle ricerche Bing”.
Conclude con una “frecciatina” sulla quota europea di Google nel mercato della pubblicità online. Dice che controllano, circa, il 90 per cento del mercato della pubblicità online rendendo impossibile qualsiasi forma di competizione.
E’ abuso di posizione dominante ?
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