PlayStation Phone. Da quanto se ne sente parlare? L'idea di  un punto di contatto tra smartphone e videogiochi degni di essere  chiamati tali ha origine ancora prima che Apple riuscisse nello stesso  intento spiazzando un po' tutti con l'enorme successo di iPhone. 
 Eppure la joint venture di fine 2001 tra Sony, leader del mercato  dell'intrattenimento videoludico, ed Ericsson, tra i brand più  importanti nel settore della telefonia mobile, aveva sulla carta un  vantaggio non solo cronologico ma anche del know-how necessario per  mettere in pratica tale progetto. Le cose però, per un motivo o per  l'altro, non si sono mai davvero concretizzate fino all'inizio del 2011,  periodo in cui l'Xperia Play ha visto finalmente la luce. E che  questo sia davvero la realizzazione di quel famoso ideale di cui  parlavamo in apertura, ci sono ben pochi dubbi. Ecco come il terminale  viene presentato sul sito ufficiale di Sony Ericsson:  "Allora, questo è il PlayStation™ phone?" Una volta era fantasia. Adesso è realtà. Il primo smartphone Android  certificato PlayStation ti offre una grafica incredibile, un audio  superbo e comandi di gioco reali. Però questo telefono, in realtà, non  si chiama "PlayStation™ phone": noi lo chiamiamo Xperia™ PLAY.  Non resta quindi che verificare se sia valsa la pena tutta questa attesa. 
             Malgrado la componente ludica sia quella che più ci  interessa discutere sulle pagine di Multiplayer.it, è necessario offrire  un quadro di insieme per un prodotto che non riduce certamente la sua  offerta soltanto a tale aspetto. L'Xperia Play è anzitutto uno  smartphone basato su Android nella versione 2.3.2 Gingerbread, quella  attualmente più matura ed evoluta del sistema operativo di Google; non  ci addentreremo certamente in questa sede nell'analisi approfondita  delle caratteristiche nè tantomeno nel confronto con iOS, ma resta  chiaro che il successo che Android sta raccogliendo in tutto il Mondo  non è certamente casuale.
  Si tratta di un terminale in grado di garantire versatilità sia grazie  alla componente multimediale, con doppia fotocamera (VGA frontale e 5  mpx posteriore con flash led) e lettore multimediale; ma è ovviamente  nell'Android Market che si spalancano le possibilità a disposizione, con  oltre 150.000 applicazioni per ogni occasione o necessità. Sotto al  cofano c'è invece un processore ARM da 1Ghz supportato da 512Mb di RAM,  GPS integrato e schermo da 4 pollici touch screen; niente di  eccessivamente potente quindi, ma piuttosto una dotazione standard degli  smartphone moderni di fascia media. La particolarità dell'Xperia Play  è nascosta dallo slider, che al posto di una banale tastiera QWERTY  estesa cela invece i comandi fisici in stile PlayStation: croce  direzionale, tasti frontali con triangolo, X, cerchio e quadrato, Start,  Select ed L e R dorsali. In più sono presenti anche due zone touch  destinate a replicare le levette analogiche, pur con una precisione  giocoforza decisamente inferiore. Il risultato finale richiama in  maniera piuttosto evidente l'estetica della non certo fortunatissima PSP  Go, con dimensioni e peso (175 grammi) che si sentono soprattutto se si  è abituati a tenere il cellulare nella tasca dei pantaloni. La qualità  costruttiva è più che valida, nonostante alcune plastiche come quella  sul posteriore appaiano un po' leggere e sottili. L'ergonomia dei  controlli è discreta, anche se la breve corsa dei tasti molto affogati  nella scocca e il "grip" non ottimale del device impugnato in  configurazione gaming lascia qualche piccola perplessità sul versante  design.                         
             Concentrandoci quindi sulle capacità di Xperia Play  nel momento in cui viene chiamata in causa la sua attitudine a giocare, è  necessario premettere che ovviamente le caratteristiche peculiari del  terminale Sony Ericsson trovano applicazione anche all'interno dei  "normali" giochi per Android che possono beneficiare della maggiore  precisione dei tasti fisici; ecco quindi che preinstallati sullo  smartphone si possono trovare Asphalt 6, The Sims 3, Star Battalion,  Bruce Lee e Fifa 10; titoli di qualità altalenante, con il peggio  rappresentato sicuramente dal pessimo Fifa nella sua versione mobile  "brutta" precedente al cambio di rotta qualitativo dell'edizione 11. In  ogni caso a caval donato non si guarda in bocca e l'Android Market è  sufficientemente ricco di giochi da scaricare, con alcuni di essi anche  ottimizzati per l'esperienza su Xperia Play. Peccato che  l'acquisto di questi ultimi passi attraverso un canale separato, in  alcuni casi (come per i giochi Gameloft ed EA) passando attraverso il  browser che indirizza allo store dell'azienda. Non il massimo della  comodità e dell'integrazione insomma. Ma il punto reale di distinzione  del terminale nippo svedese, e fondamentalmente ciò che gli vale il  soprannome di PlayStation Phone, è la possibilità di scaricare (sempre  tramite Android Market) dei titoli PlayStation One in maniera simile  anche in questo caso a Psp. 
 Il catalogo nel momento in cui scriviamo è però piuttosto desolante, con  soltanto 6 giochi a disposizione: Crash Bandicoot (preinstallato), Cool  Boarders 2 (100-500), Jumping Flash (50-100), Destruction Derby  (500-1000), MediEvil (meno di 50) e Syphon Filter (meno di 50), tutti al  prezzo di 4,57 €. Cosa sono i numeri dentro le parentesi? Molto  semplice. Si tratta del numero di vendite realizzate da ognuno dei  titoli al giorno in cui stiamo scrivendo (17 maggio 2011), come indicato  nelle stesse schede dei prodotti sul negozio online. Cifre ridotte, in  alcuni casi irrisorie, che simboleggiano le difficoltà incontrate da Xperia Play  nel convincere i consumatori in queste prime settimane dall'uscita.  Malgrado Sony Ericsson abbia mostrato sicurezza, promettendo un  irrobustimento del catalogo oltre ad interessanti annunci al prossimo  E3, è evidente che il terminale non offra allo stato attuale delle cose  un reale stimolo anche per coloro che trovassero nel giocare su uno  smartphone a titoli di circa 15 anni fa un reale motivo di interesse.  L'offerta, oltre che ridotta nei numeri, risulta inconsistente anche a  livello qualitativo; non stiamo parlando certamente dei migliori titoli  che PsOne abbia accolto nella sua florida carriera, e anzi sono quasi  tutti apparsi nei primi anni di vita della console quando ancora le  potenzialità del 3D e del poligono erano da esplorare. Gameplay  antiquati e superati, frame rate ridotti e aliasing, telecamere  ballerine, senza parlare del fatto che lo schermo wide dell'Xperia Play  viene ridotto da bande nere laterali per supportare l'aspetto a 4:3  degli originali. Sia chiaro, ci sono splendidi giochi PsOne che hanno  sostenuto il peso del tempo in maniera fiera e valida, ma finchè questi  non verranno aggiunti al catalogo è francamente difficile non trovare  molti, molti modi migliori per spendere i 4,57 euro, se non anche meno,  con prodotti più interessanti e moderni. Ma il difetto maggiore dell'Xperia Play,  al di là di tutte queste riflessioni, sta nel prezzo di vendita: 599  euro, una cifra fuori scala se confrontata con qualsiasi altro terminale  Android anche con caratteristiche tecniche superiori. Va detto che le  qualità nei controlli e la disponibilità di emulatori su Android stanno  dando al prodotto una certa popolarità proprio sotto questa chiave di  lettura, ma si tratta comunque di una nicchia di mercato costituita da  pochi appassionati che difficilmente smuoveranno le vendite in maniera  consistente. Lasciamo volentieri al prodotto Sony Ericsson il beneficio  del dubbio, confidando in un ribasso del prezzo e in un E3 che possa  dare la auspicabile scossa in grado di aumentarne l'appeal; allo stato  attuale delle cose però, l'Xperia Play non è sicuramente il PlayStation Phone che ci aspettavamo.